Cos’è la Strenna Natalizia? Che significato ha questa espressione correlata ai regali di Natale? Partiamo col dire che le strenne natalizie possono consistere di regali veri e propri, ma anche di offerte, promozioni, elargizioni in busta paga, mance e, comunque, di doni in un’ampia accezione del termine. Vediamo ora come nasce questo modo di dire e come si è evoluto nel corso del tempo.
La Strenna Natalizia: significato e origine del termine
Il termine Strenna deriva dal latino strēna, vocabolo di presunta origine sabina che il significato di “regalo di buon augurio”.
Stando a quanto detto sopra il termine potrebbe essere ricondotto all’antica usanza nell’Antica Roma di scambiarsi doni augurali nel corso dei Saturnalia, festività dell’Urbe che si tenevano dal 17 al 23 dicembre, in tributo del dio Saturno, e che precedevano la data del Sol Invictus.
Secondo Varrone, il rito della strenna era già in essere dalla prima fondazione dell’Antica Roma e venne istituito da Tito Tazio che per buon auspicio del nuovo anno colse il ramoscello di una pianta nel bosco sacro alla dea Strenia; da ciò ne sarebbe derivato il termine strenae per i doni di vario tipo da scambiarsi nelle predette festività dei Saturnalia.
In alcune località della Lunigiana, florida zona toscana della provincia di Massa Carrara, era chiamata “fare la strenna” l’usanza dei bambini di andare a Capodanno di casa in casa recitando le strofe “Buongiorno e buon anno, fatemi la strenna per tutto l’anno” e “Buon anno e buondì, fatemi la strenna per tutto il dì”.
In quell’occasione i doni per i bambini consistevano normalmente in dolciumi, arance, mandarini, frutta secca, cioccolate o, per i più fortunati, qualche soldino.
Praticamente l’usanza lunigianese per il primo giorno dell’anno consisteva né più e né meno in un rito del dolcetto o scherzetto ante litteram.