Le principali differenze tra castagne e marroni si esplicano a livello di forma, colore, riccio e sapore. I due frutti sono i principali prodotti naturali dell’autunno insieme all’uva, ai funghi, ai tartufi, alle zucche, ai melograni e si distinguono per delle caratteristiche che li rendono amabili al gusto e ottimi per l’apporto nutritivo.
Differenze tra castagne e marroni: come distinguere i due frutti
Per imparare a distinguere castagne e marroni è necessario focalizzarsi su tre aspetti principali dei due frutti: la forma, il colore e il riccio.
- Forma. Partendo dal colpo d’occhio e dalla valutazione visiva le castagne sono più piccole dei marroni e presentano un aspetto più piatto. I marroni, invece, sono più grossi, cicciotti e rotondeggianti.
- Colore. La buccia, o pericarpo, della castagna è decisamente più scura di quella del marrone che invece tende a una tonalità più rossiccia.
- Riccio. Il riccio della castagna è particolarmente “capiente” e può ospitare al suo interno fino a 7 frutti; quello del marrone, invece, di solito contiene 2 o 3 frutti. Ovviamente questa distinzione può essere operata solo in natura.
Passando ad analizzare altri aspetti, a livello di gusto la castagna ha un sapore meno intenso e persistente del marrone, ma questa caratteristica la rende ottima per essere ridotta anche in farina da utilizzare per varie preparazioni. Il marrone, dal canto suo, è sicuramente più dolce tanto che trova molta applicazione anche in pasticceria per la creazione dei dolci e dei famosi “marron glacés”.
Quando c’è da aprirli la castagna si rivela più “rognosa” perché dispone di una pellicola particolarmente aderente che tende a spingersi fin dentro la polpa. Nel marrone, invece, la pellicola è generalmente più facile da rimuovere.
A livello di prezzo, infine, la castagna è decisamente più economica del marrone il cui costo a volte può risultare oggettivamente oneroso.